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LA POVERTÀ ENERGETICA IN ITALIA

Superconsumatori… immaginate di dover scegliere tra accendere il riscaldamento o mettere il cibo in tavola. Sembra impossibile nel 2024 eppure in Europa, una famiglia su quattro vive esattamente questo dilemma (Osservatorio europeo sulla povertà energetica). E in Italia? Due milioni di famiglie – pensate, l’equivalente dell’intera popolazione del Veneto – non possono permettersi quello che per molti di noi è scontato: il calore in inverno, il fresco in estate, la luce per studiare la sera.

Definizione di povertà energetica secondo Eurostat
Ma cos’è esattamente la povertà energetica? Eurostat la definisce come l’impossibilità di procurarsi un paniere minimo di servizi energetici. In parole povere: non poter accendere il riscaldamento quando fa freddo, non poter usare l’aria condizionata quando l’afa ti toglie il respiro, dover razionare l’uso degli elettrodomestici.
E non pensate che sia solo un problema di chi vive in condizioni di povertà assoluta. La crisi energetica degli ultimi due anni ha creato una nuova categoria di vulnerabili: famiglie che fino a ieri vivevano una vita dignitosa e che oggi si trovano a dover scegliere quali bollette pagare.

L’impatto economico della povertà energetica sulle famiglie italiane
I numeri parlano chiaro: nel 2022, la spesa energetica media delle famiglie italiane è schizzata a 1.915 euro – 500 euro in più rispetto all’anno precedente. Un aumento del 32% che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie.
C’è poi un aspetto di cui si parla troppo poco: l’educazione finanziaria ed energetica. Molte famiglie non sanno come leggere una bolletta, non conoscono la differenza tra mercato libero, Servizio di Tutela per la Vulnerabilità e STG-Servizio a Tutele Graduali (che hanno i mercati tutelati per gas e luce terminati rispettivamente a gennaio e luglio 2024) e tutelato, non capiscono come scegliere il fornitore più conveniente. Non si tratta solo di avere i soldi per pagare le bollette, ma di avere gli strumenti per fare scelte consapevoli. Saper gestire il proprio budget energetico, conoscere i propri diritti e gli aiuti disponibili può fare la differenza tra restare a galla o sprofondare nella povertà energetica.

Soluzioni contro la povertà energetica: bonus e reddito energetico
C’è una domanda che dobbiamo farci: come si esce da questa spirale? Gli esperti parlano di efficienza energetica, di bonus, di reddito energetico, ma la verità è che spesso chi è in povertà energetica vive in affitto, in case vecchie ed energivore, e non ha né le risorse né le conoscenze per accedere agli aiuti disponibili.
Esistono strumenti come il bonus elettrico e il bonus gas, che riducono direttamente l’importo in bolletta, o il Reddito energetico, che finanzia l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle case delle famiglie più vulnerabili. Sono sufficienti? I dati ci dicono di no.
La strada è ancora lunga, ma forse la vera domanda che dovremmo farci è: in un paese sviluppato come l’Italia, possiamo accettare che il diritto all’energia sia ancora un privilegio? Per rispondere è importante partire da un punto di forza che si costruisce sull’educazione alla gestione consapevole ed informata del denaro.

Programma di iniziative per la tutela dei consumatori 2024 2025 realizzato con i fondi della Regione Puglia” a cura Ufficio Comunicazione UNC Puglia