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LE DIFFERENZE TRA UN PRODOTTO DOP E IGP PER UN ACQUISTO CONSAPEVOLE
DOP (ad esempio Prosciutto di Parma, Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Mozzarella di Bufala campana, etc) è contrassegnato da un bollino giallo e rosso che reca la scritta “Denominazione d’Origine Protetta”: vuol dire che il prodotto è legato a un luogo che lo rende inimitabile grazie a fattori naturali (come, ad esempio, il clima) e fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo e artigianalità). 😇
Attenzione: il marchio DOP ci assicura che tutta la produzione, la trasformazione e l’elaborazione del prodotto devono avvenire nell’area delimitata!!! 🍗
Prodotto IGP, cioè a Indicazione Geografica Protetta (come la Bresaola della Valtellina, L’aceto Balsamico di Modena o la Mortadella di Bologna, etc) contraddistinti da un bollino giallo e blu che ci dice che sono pure legati a un’area geografica di origine, ma in questo caso (a differenza della DOP) è sufficiente che una sola tra le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione avvenga nell’area geografica delimitata. 🤔 Insomma, un prodotto IGP può essere preparato in una determinata area geografica, ma con una materia prima che ha una diversa origine!!! 😱
LA BUONA NOTIZIA
La notizia è che in questi giorni (grazie all’iniziativa italiana con l’eurodeputato Paolo De Castro) è stato approvato un nuovo Regolamento europeo che migliorerà la tutela dei consumatori in questo campo, semplificando procedure e controlli, ma soprattutto dovrebbe scongiurare i casi di evocazione come il Prosek Croato o l’Aceto Balsamico sloveno. In futuro (quelli già approvati purtroppo dovremo tenerceli 😡) una menzione tradizionale, come quella croata o slovena, non potrà mai ricalcare (neanche in parte) una denominazione d’origine registrata. 👏🏻👏🏻👏🏻
Informativa realizzata nell’ambito del programma generale di intervento della Regione Puglia con utilizzo dei fondi Ministero Imprese e Made in Italy ai sensi del DM 6 maggio 2022